Il modulo di ingresso di linea serve per introdurre nel mixer segnali con livelli audio di linea, ovvero provenienti da dispositivi audio di consumo come computer, lettori mp3 o cellulari. Per realizzare un ingresso di linea è sufficiente un solo amplificatore operazionale; tuttavia un singolo integrato LM358 contiene due amplificatori operazionali. Dunque il modulo è largo il doppio rispetto agli altri, e include due ingressi di linea.
Il circuito dispone dei seguenti elementi:
Infine va notato che la regolazione del volume è abbastanza lineare, come mostrato Figura 3.
Il circuito non presenta particolare difficoltà di realizzazione, ed ha dimensioni 8cm x 7cm, ovvero due volte il modulo base del mixer. Si raccomanda particolare attenzione alla scelta dei pin a L per realizzare la spina e la presa per collegare il modulo agli altri moduli. Per mantenere una distanza costante tra i potenziometri sul pannello utente è infatti necessario che le schede dei moduli siano perfettamente accostate tra loro.
Il modulo di ingresso è composto da due circuiti esattamente identici; ne verrà preso in considerazione uno solo, quello superiore con l'operazionale U2B. L'ampificatore operazionale è utilizzato in configurazione invertente, applicazione molto comune e ben documentata. Quando il cursore del potenziometro RV3 si trova tutto girato verso la linea di ingresso Paux2, cioè quando il volume è massimo, il suo effetto è nullo, ovvero è come se non ci fosse. In questo caso il segnale audio di ingresso al pin Paux2 è collegato direttamente all'ingresso dell'amplificatore invertente, e la tensione di uscita, presente ad esempio sul conntettore P4, vale:
Lo scopo del circuito è quello di riportare il segnale in ingresso all'uscita disaccoppiando la sorgente dal resto del mixer. Pertanto scegliamo di far guadagnare l'amplificatore invertente 1, ovvero scegliamo R15 = R13 = 47 KΩ
Al contrario, quando il cursore del potenziometro è rivolto completamente verso massa, la tensione in ingresso all'amplificatore invertente è nulla, e dunque la tensione in uscita vale zero.
Quando invece il cursiore del potenziometro è in una posizione intermedia, l'espressione della tensione vale: dove Rx rappresenta la posizione del cursore del potenziometro, ed è un valore compreso tra 0 e RV3. La dinamica del potenziometro è abbastanza lineare ed è mostrata in Figura 3.
Infine, le resistenze R12 e R16 fanno parte del circuito sommatore nel modulo principale, come già spiegato nella sua relativa pagina. Inoltre, i condensatori C9 e C10 si occupano di bloccare la tensione continua di polarizzazione in modo che non fluisca nei dispositivi esterni connessi.
Come già indicato nella pagina relativa al modulo principale, per minimizzare gli effetti delle correnti di polarizzazione dell'operazionale è necessario che le resistenze equivalenti viste ai terminali V+ e V- siano uguali. La resistenza equivalente vista dal pin V- non è costante, a causa della presenza del potenziometro. Tuttavia se consideriamo il caso in cui il volume sia al massimo o al minimo, essa vale R15 // R13. Dunque poniamo:
La resistenza di ingresso del circuito vista da un dispositivo esterno non è costante, ma è un valore compreso tra RV3 (quando il volume è al minimo, ovvero quando il cursore del potenziometro è a massa) e R13 (quando il volume è al massimo, ovvero quando il cursore del potenziometro è cortocircuitato con l'ingresso Paux2).