L'impedenza di ingresso di un amplificatore audio è un parametro difficile da reperire, e ben pochi costruttori lo forniscono. In questo articolo è presentato un metodo rapido per stimare con una buona approssimazione tale valore, facendo uso di semplici strumenti economici che si trovano in casa di qualsiasi hobbista di elettronica.
Di seguito è elencato il materiale occorrente per compiere la misura. Per ciasun elemento sono riportate alcune considerazioni teoriche e pratiche circa il suo utilizzo.
E' uno strumento che tutti gli appassionati di elettronica possiedono. La funzione che ci interessa è quella di misura delle tensioni alternate. Anche i più economici hanno questa capacità, e normalmente, nonostante siano progettati per funzionare con frequenze di rete di 50 Hz o 60 Hz, possono misurare correttamente anche frequenze leggermente maggiori. Il tester utilizzato per scrivere questa esperienza è l'economicissimo modello DT9208A, comprato a una fiera dell'elettronica del nord Italia per 7 euro nel 2010, che permette di misurare frequenze fino a 200 Hz.
In mancanza di un generatore di funzioni, utilizzeremo la scheda audio di un comune computer per ottenere una sinusoide di test. La frequenza della sinusoide deve essere abbastanza alta da oltrepassare i condensatori che tipicamente si trovano in uscita alla scheda audio e in ingresso all'amplificatore. Tenendo conto dei limiti del multimetro, un valore di 150 Hz è ragionevole.
Esistono mille modi per generare tale segnale. Una soluzione è usare un file audio wave; è invece sconsigliato l'mp3, poichè è un formato con perdite dovute alla compressione, e dunque il segnale risultante potrebbe non essere una sinusoide perfetta. Un'altra soluzione sono i programmi che trasformano il PC in un piccolo banco di misura da laboratorio. Un buon esempio è Visual Analyzer.
Le tensioni all'uscita di linea di una scheda audio arrivano al massimo a 1V o 1.5V circa. Tali livelli sono gli stessi comunemente accettati dall'ingresso di un amplificatore audio, dunque sono adatti a compiere la misura. L'impedenza di uscita della scheda audio è normalmente compresa tra 1 Ω e 150 Ω, e poichè nel procedimento di misura quì proposto sarà in serie a resistenze dell'ordine dei KΩ è tranquillamente trascurabile. In ogni caso, il metodo descritto in questo articolo è indipendente dall'impedenza della sorgente.
Utilizzeremo tali resistenze per misurare la corrente che viene assorbita dall'ingresso audio dell'amplificatore. Se infatti la possibilità di misurare tensioni alternate è comune a tutti i multimetri, la possibilità di misurare correnti alternate non è un'opzione sempre offerta. Inoltre, visto che una tensione di linea audio è al massimo 1.5 Volt e l'impedenza di ingresso varie decine di KΩ, le correnti in gioco sono davvero piccole, dell'ordine dei µA.
E' l'oggetto di cui vogliamo conoscere l'impedenza di ingresso. Bisogna ricordare che questo parametro non è costante con la frequenza: soprattutto nel caso di amplificatori a alimentazione singola, all'ingresso sono presenti dei condensatori di disaccoppiamento che in genere fungono da filtro passa alto, bloccando tutte le frequenze al di sotto di 50 Hz. Inoltre i parametri parassiti e le protezioni di stabilità limitano la massima frequenza. Una misura a 150Hz è comunque sufficiente a dare una stima approssimativa dell'impedenza, anche se normalmente tali operazioni sono effettuate a 1 KHz.
A titilo esemplificativo, con questo metodo è stata misurata l'impedenza di ingresso del Fenice 20, un amplificatore in classe T con potenza 15W + 15W basato sull'integrato Tripath TA2024C. Di seguito sono riportati i risultati per due valori di RS:
Frequenza | VA | RS | VAB | VB | IA calcolata | RIN calcolata |
---|---|---|---|---|---|---|
150 Hz | 1,48 V | 10,00 KΩ | 0,5 V | 0,94 V | 50 uA | 18,8 KΩ |
150 Hz | 1,48 V | 101,2 KΩ | 1,25 V | 0,19 V | 12,35 uA | 15,35 KΩ |
Come si può notare, l'impedenza ottenuta è soggetta a fluttuazioni, ma possiamo comunque stimarla intorno ai 15 - 20 KΩ (ben diversa, ad esempio, dagli ingressi a alta impedenza bastati sui FET di alcuni operazionali, dell'ordine dei MegaOhm).